Dodici intarsiatori (Carletto Cantoni, Bruno De Pellegrin, Giovanni De Poli, Nino Gambino, Francesco Lazzar, Giuseppe Martini, Luigi Mandelli, Giuseppe Mazo, Daniele Parasecolo, Alessandro Sun, Carlo e Rita Turri, Silvana Cristofoli e Gaetano Bellucci) prendono parte a questo primo progetto, destinato a diventare un laboratorio perenne di idee atte a divulgare e salvaguardare l’arte dell’intarsio ligneo.
La necessità di dare un segnale culturale ha mosso l’entusiasmo dei partecipanti che, riuniti in questa collettiva intendono mostrare come l’arte dell’intarsio sia più che mai viva e più che mai in grado di rinnovarsi sia nella tecnica che nella raffigurazione dei soggetti.
Accanto alle forme e alle immagini più classiche – ricordiamo i celebri lavori di Fra Giovanni da Verona – nel corso dei secoli e in particolare nel Novecento si è assistito a un vero e proprio avvicinamento di quest’antica e consolidata arte alla raffigurazione e alla rappresentazione iconografica delle Avanguardie.