«Rosso Profondo» Il Povero Teatro si apre con Lunari
ARBIZZANO. Domenica a Villa Mosconi Bertani
Roberto Vandelli protagonista e regista del toccante monologo
Domenica alle 21,15, nel Parco di Villa Mosconi Bertani nel quartiere Novare di Arbizzano (Negrar), in occasione della Festa della Repubblica, replica Rosso Profondo di Luigi Lunari con l’attore Roberto Vandelli, che proprio il giorno successivo partirà per le prove del Riccardo III con e per la regia di Massimo Ranieri e che debutterà nella prossima edizione del Festival Shakespeariano. Si tratta del primo spettacolo della rassegna «Povero Teatro», ideata dall’associazione culturale Quinta Parete, con la direzione artistica di Federico Martinelli, che ha debuttato mercoledì scorso al Chiostro del Museo degli affreschi, alla Tomba di Giulietta. Diretto e interpretato da Roberto Vandelli che torna a cimentarsi, dopo il successo di Tre sull’altalena, con un testo dell’autore milanese Luigi Lunari, per vent’anni collaboratore al Piccolo Teatro di Milano con Strehler e Grassi. Lunari è autore di testi come Il senatore Fox e Nel nome del padre, testi rappresentati in tutto il mondo, ma anche scrittore di Il maestro e gli altri, Breve storia del teatro, Maria di Nazareth solo per citarne alcuni. Vandelli torna al teatro dopo l’importante esperienza a fianco di Giancarlo Giannini nel film Un angelo all’inferno girato in parte a Verona. Rosso profondo è un monologo scritto nel 1999 e racconta di un uomo politico che, proprio il giorno in cui viene nominato presidente del Consiglio, riceve dal suo medico curante la notizia che una malattia gli lascia solo pochi mesi di vita; decide quindi di tornare agli ideali nei quali credeva da giovane «non avendo nessuna delle cautele di cui i politici rivestono i loro pensieri». Un testo dove il tragico, la commedia e la farsa si fondono perfettamente dando vita a un susseguirsi di colpi di scena di sconcertante attualità. L’ultimo suo pensiero è racchiuso in poche parole «rubate» ad una poesia di Majakovskij: «Mmorire è facile. Vivere è molto più difficile». «Abbiamo voluto inaugurare la rassegna veronese e negrarese con lo stesso spettacolo per due motivi: il primo è la bellezza e l’attualità del testo, che per contenuti poetici ben si prestano a luoghi così prestigiosi. In secondo luogo la professionalità dell’attore che interpreterà un personaggio così complesso come quello costruito da uno dei maggiori commediografi al mondo, Luigi Lunari».