Quinta Parete

Noi tra di voi

Il volto. Emozioni in pittura, fotografia e poesia

Comunicato stampa

 

Sabato 22 aprile alle 18:00 inaugura “Il volto: emozioni in pittura, fotografia e poesia”, nuova esposizione ideata da Federico Martinelli, che ne è anche il curatore, con l’Associazione Culturale Quinta Parete e la co-organizzazione della 1^ Circoscrizione – Commissione Cultura presso Sala Birolli (Ex Macello / via Filippini – Verona). La mostra presenta dieci progetti fotografici, raccontati da 11 fotografi, il lavoro del pittore Luca Montanti e della poetessa Paola Cobelli. Quaranta fotografie, una trentina di opere e numerose poesie impreziosiranno le pareti dell’affascinante spazio espositivo per una mostra che vuole essere un omaggio alle emozioni, a quel vissuto che è in ognuno di noi.  «L’immediatezza della fotografia e della pittura di Luca Montanti caratterizzano un’esposizione che, impreziosita dalle poesie di Paola Cobelli, racconta l’emozione: quella che solca il viso, che lo modifica in un sorriso, in una smorfia o in un broncio. Tra tratti allegri e malinconici, i soggetti raccontano se stessi, con genuina spontaneità», specifica il curatore Federico Martinelli. 

 

«Sotto l’egida dell’Associazione Culturale Quinta Parete, presso Sala Birolli, prosegue un percorso, nel segno della fotografia, che vuole essere anzitutto un omaggio all’essere umano. Il nuovo racconto, per immagini, è dedicato all’emozione del viso, quell’emozione che caratterizza ognuno di noi rendendoci unici», evidenzia il Presidente della Commissione Cultura Luciano Zampieri. Tra lo scorrere delle immagini, alternate alla forza espressiva di una pittura – quella di Montanti – che ha la caratura energica dell’Espressionismo tedesco e alcuni degli stilemi coloristici dei fauves, la mostra presenta «stili e fotografi diversi. Volutamente diversi per formazione, esperienza e cultura. I soggetti raccontati sono persone-visi di diverse nazionalità, desiderio di raccontare l’espressione ma anche di catturare il vissuto di chi vive dall’altra parte del mondo di dove è nato», specifica Martinelli. Impreziosiscono l’esposizione alla mostra una serie di eventi complementari alla stessa. E quindi teatro, musica, serate a tema, incontri, presentazione di libri, dibattiti e momenti di riflessione diventano necessari per impreziosire quell’universo così complesso, eterogeneo e variegato che è l’essere umano. La mostra è aperta tutti i giorni dal 21 al 30 aprile dalle 16.00 alle 22.00.

Aperta il 25/4 anche dalle 10.00 alle 12.30. Sabato e domenica dalle 10.00 alle 22.00.

 

L’ingresso alla mostra è libero.

Per informazioni: [email protected] – www.quintaparete.it

 

 

Contributo critico

Pittura, fotografia… poesia! Incontro tra più arti per raccontare l’emozione. Quella del volto, più precisamente. E così, una quarantina di fotografie, i dipinti di Luca Montanti e le poesie di Paola Cobelli caricano di significati e riflessioni il percorso emozionale suggerito dalla mostra. Un racconto che vuole essere un omaggio al contemporaneo, a un mondo pervaso di emozioni forti, spesso contrastanti, mai banali, mai costruite: aspettativa e desiderio che tende all’Espressionismo, a un’incessante quanto dura riflessione, pur non mancando volti delicati e assorti. Quali segreti nascondono il pittore e i fotografi? Molti. E, se di confronto si tratta, spetta a loro il compito di carpire le emozioni dei soggetti ritratti elevandole ad arte. Alla poetessa, invece, il compito di rivelare, verso su verso, ciò che le suscita l’immagine, quasi a catturare quel vissuto, liberando dalla pelle dei soggetti il mondo interiore di ognuno. Montanti, con l’impiego di colori accesi e contrastanti, presenta una moltitudine di volti: giovani, adulti e anziani immortalati nel momento di una gioia o di un dramma. La sua arte evolve tra la pienezza di cromie persistenti e decise, dove l’artista crea stati di materia viva e vibrante, e trasparenze dove lascia intravedere la tavola e il tratto a matita. Che sia per volontà di esprimere l’incertezza del sentimento, che sia perché bastano pochi segni a definire un volto, racconto ruvido quanto essenziale di un’indelebile emozione, spetta all’osservatore ogni ulteriore interpretazione. Montanti fa parte dell’estetica del Novecento, di quell’arte moderna e contemporanea che ha contraddistinto le ricerche europee del secolo scorso: nella sua arte si possono ritrovare gli stilemi della pittura espressionista ma anche la delicatezza dei chiaristi, mondo intimo, di una profondità senza pari. O, ancora, la forza libera e coloristica dei fauves. Sia nell’ambientazione che nel taglio – primo o primissimo piano o soggetto inserito nel suo contesto – il mondo ritratto da Montanti è un percorso intenso, analisi introspettiva schietta e diretta, tendenza

poetica di essenziale geometria compositiva e cromatica. È infatti nel tratto, spesso marcato, a volte spezzato e ripreso, a volte lineare e delicato, che prende forma quel vissuto che permette di mettere a nudo il carattere del soggetto. Tratto su tratto – spesso con segno e marcatura assolutamente originali – prende forma un universo parallelo di inquieta malinconia, di dubbio, di insofferenza, talvolta di velata allegria, di felicità, di voglia di fare musica, sublimazione a ideale complemento dell’indissolubile legame dell’uomo con l’arte, prima matrice delle emozioni.  Su questa scia dieci progetti fotografici – altrettanto liberi, altrettanto collocati in quello spirito di ricerca che fu proprio dell’Avanguardia – raccontano il quotidiano. Una panoramica multiforme ed eterogenea realizzata da professionisti e amatori, moltitudine di esperienze, di strade, di vissuti diversi, così necessari a carpire il segreto, il segno dell’anima di ogni soggetto ritratto. Ecco che, con Mara Balabio , prende il via un mondo di leggiadre danzatrici dai capelli rossi, sintesi di entusiasmo e appassionato ritmo. Sguardi ed espressioni di giocatori d’antica memoria o riflessi di vissuto in uno specchio d’un mercatino delle pulci austriaco.   Poi lo stupore, un rinnovato sentimento, magari di sapore gitano, è il racconto fotografico di Serena Bottura Baccarini . Con Cristina Berini  il pensiero vaga, invece, in una memoria che è passione, perplessità, gioia, turbamento ma anche irrequietezza, equilibrio, spensieratezza e coraggio. Congiunto è il racconto di Stefano Campostrini , che ci porta in un mondo multietnico in cui l’immaginazione conduce a suoni, colori e tradizioni differenti dalle nostre, e di Gianluigi Marconato , con una dura critica alla società moderna. Qui ogni ricerca emozionale è annullata. L’uomo è svuotato della sua essenza, del suo essere. Non un’espressione, non un sentimento. Una società contemporanea guidata dai social network, così persistenti da averci censurato l’anima. Poi l’altra faccia: dal mondo fittizio e nascosto del web, alla durezza di chi ci mette la faccia tutti i giorni. Ogni ora del giorno, estate e inverno, sulla strada. Purtroppo sulla strada! È questa la ricerca fotografica di Silvano Paiola , immagine di una povertà anziana dove, tra le pieghe del vissuto, è pur sempre possibile individuare la dignità di chi cerca di esserci, comunque e sempre. E se di vissuto si parla Luca Romanella  racconta l’espressività riflessiva di una donna che, in una sigaretta, cerca un attimo di distrazione dal lavoro e di chi, a una festa o semplicemente affacciato a una finestra, sorride spensierato. Con Tatiana Samodurova  l’universo femminile: strade e percorsi che emergono dalla gioia di una danza o da un mondo che è nel fiore dell’esistenza. Poi Ginevra Scialpi , narratrice dallo sguardo attento di un mondo assorto o di un urlo di speciale disperazione . Qui l’emozione traspare dalla pelle, dalla postura e dallo sguardo socchiuso di chi c’è ma non vuole rivelarsi. Infine silenziosi e traboccanti sguardi permeano la ricerca di Silvana Veneri che, con Andrea Vignaduzzo , concentra sul primo piano, il tripudio poetico di espressioni che sono sintesi di sentimenti di valore assoluto.

 

Rassegna Stampa:

Il programma mostra

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Prossimi Appuntamenti

Noi tra di Voi!

Abbiamo abbattuto la “nostra” quarta parete: non vogliamo nessun tipo di barriera impenetrabile tra il pubblico e il proscenio sul quale ci muoviamo. Così, a definire il confine culturale tra noi e il mondo del teatro – di tutto il teatro, ma anche del più ampio settore della cultura – immaginiamo solo una quinta parete. La parete che non c’è! Quella parete che limita la nascita di nuovi progetti, di nuove idee, di nuovi slanci…quella parete che limita la comunicazione e la diffusione degli eventi nel tessuto della città. Proprio come in un teatro antico, aperto a tutti e da ogni lato, un teatro con un palcoscenico circolare dove gli spettatori possano essere ancora più vicine agli attori, agli autori… agli artisti . E noi tra di loro, a promuovere e organizzare eventi che arricchiscano lo spazio culturale della città, a creare opportunità per artisti e nuovi talenti per esibirsi, per far valere la loro arte. E noi tra di Voi con un gruppo di esperti e appassionati ma anche di giovani intraprendenti, perché l’arte e la cultura possano far parte della vita di tutti i giorni.


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