Quinta Parete

Noi tra di voi

Colori e profumi dell’arte Giuliano Panieri a Verona

Silvestro Pistolesi è ormai artista affermato e connotato da una nobiltà stilistica di effettiva evidenza. Giuliano Panieri è il suo discepolo, il suo allievo, il seguace prosecutore della sua capacità artistica; è colui che può essere chiamato artista, senza peccare in eccesso. E’ proprio nel vero significato che la parola “artista” indica che si può esprimere la vera essenza di Panieri. Troppe volte si abusa dell’aggettivo per indicare dei bravi “artigiani del pennello”, pittori di media caratura che però non possono essere considerati a pieno titolo artisti. Panieri non è un imbrattatele, è un uomo semplice che, con la rara e preziosa sensibilità dell’artista, unita all’umiltà, riesce a esplorare un universo perduto. Panieri si è formato alla scuole di Silvestro Pistolesi e Pietro Annigoni; per anni si è impegnato nello studio e nel perfezionamento del disegno, come espressione base dell’arte figurativa classica. Ha poi perfezionato gli studi del colore imparando a fondere quest’ultimo al disegno. È un’atmosfera particolare quella che si respira entrando nel suo studio tra i colli fiorentini; qui si respira il profumo del- l’arte, quella dei grandi maestri del passato. Dipinge quadri di picco- lo e medio formato con una tecni- ca unica ed inusuale: la tempera grassa. Non utilizza acrilici o tempere ma una tecnica del ‘500 che prevede l’utilizzo di pigmenti naturali mescolati al vino e all’uovo. Il risultato è un impasto di un colore vivo e lucente che non ammette imperfezioni. E qui sta la vera arte, la grande capacità: la tempera grassa difatti non permette all’artista di coprire eventuali errori; una tecnica che prevede un passaggio di oltre quaranta velature.
La preparazione della tela, il cosiddetto cencio della nonna è altra prerogativa che dona all’opera una luminosità cromatica che rimanda ai classici toscani di cui Panieri trasmette l’intimismo e la sensibilità sia dello stile che del soggetto. Le sue nature morte, anche se sembra semplicistico dirlo, potrebbero essere attribuite a Caravaggio mentre gli interni, dai colori tenui, rappresentano salotti e stanze dal sapore ottocentesco. Esporrà le sue opere dal 7 marzo al 3 aprile presso la galleria d’arte L’Incontro di Via 4 novembre. In occasione dell’inaugurazione della mostra l’associazione culturale Quinta Parete organizza un incontro con l’artista domenica 8 marzo alle ore 11.00 in cui verrà presentata la tecnica della tempera grassa attraverso una dimostrazione.
Federico Martinelli


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Noi tra di Voi!

Abbiamo abbattuto la “nostra” quarta parete: non vogliamo nessun tipo di barriera impenetrabile tra il pubblico e il proscenio sul quale ci muoviamo. Così, a definire il confine culturale tra noi e il mondo del teatro – di tutto il teatro, ma anche del più ampio settore della cultura – immaginiamo solo una quinta parete. La parete che non c’è! Quella parete che limita la nascita di nuovi progetti, di nuove idee, di nuovi slanci…quella parete che limita la comunicazione e la diffusione degli eventi nel tessuto della città. Proprio come in un teatro antico, aperto a tutti e da ogni lato, un teatro con un palcoscenico circolare dove gli spettatori possano essere ancora più vicine agli attori, agli autori… agli artisti . E noi tra di loro, a promuovere e organizzare eventi che arricchiscano lo spazio culturale della città, a creare opportunità per artisti e nuovi talenti per esibirsi, per far valere la loro arte. E noi tra di Voi con un gruppo di esperti e appassionati ma anche di giovani intraprendenti, perché l’arte e la cultura possano far parte della vita di tutti i giorni.


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