Quinta Parete

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Fermo Ferrarese. Traccia e colore nel segno del Novecento

Fermo Ferrarese, il tratto delicato del vigoroso Novecento

L’Associazione Culturale Quinta Parete con la Prima Circoscrizione di Verona organizza “Fermo Ferrarese, traccia e colore nel segno del Novecento”. La retrospettiva (Fermo Ferrarese 1911 – 1994), arricchita dalle fotografie di Mara Balabio e Lorenzo Salvucci, racconta la Verona di Fermo Ferrarese, artista che ha portato un significativo contributo alla scuola veronese del Novecento.

Nativo di Bovolone e formatosi all’Accademia Cignaroli di Verona, Ferrarese trova nell’essenzialità̀pittorica il tratto più̀significativo della sua arte. Il contesto nel quale si muove èquello del fervore culturale degli anni Trenta dove, nel veronese, si trova a solcare i primi passi di una scuola destinata a far parlare di sé attraverso nomi del calibro di Dall’Oca, Farina, Lebrecht, Pigato, Vitturi e Semeghini che, pur non veronese d’origine, assurge a pieno titolo ad ambasciatore di quest’area cosìricca di spunti e stimoli. Nel segno dell’essenzialità̀Ferrarese sembra aver chiara la cifra stilistica della sua arte sin dagli esordi, un percorso che lo avvicina alla ricerca di Filippo De Pisis ma che lo caratterizza per una ancor più̀ ricercata schematizzazione del segno.

“Pur non mancando tele dove il colore riempie l’intera superficie sembra che nell’opera di Ferrarese, dove il colore èsteso per tratti, lasciando libero anche il supporto, l’artista voglia farci testimoni di una pittura dove, nella minutezza cromatica, sia l’osservatore a riempire quei vuoti a significare che l’arte ètalmente forte che basta veramente poco per dare un segno, racconto di un paesaggio, di una natura morta o di un ritratto. E se il moderno potrebbe conferire un carattere vigoroso rispetto all’abitudine assorta degli anni precedenti, ecco che l’equilibrio delicato della luce, che in Ferrarese restituisce una luminosità̀omogenea e diffusa, diventa espediente per dare alla sua arte un carattere universale, nel binomio inscindibile tra tradizione ricerca”, sottolinea il curatore Federico Martinelli

La mostra inaugurerà a Sala Birolli il 21 settembre 2018 alle ore 18:00 alla presenza dei rappresentanti della Circoscrizione, del curatore Federico Martinelli, dei fotografi e degli eredi dell’artista che hanno messo a disposizione il loro archivio pittorico.

 

La mostra, a ingresso gratuito, è aperta dal lunedì al venerdì dalle 16:00 alle 19:30. Il sabato e domenica dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19:30.


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Abbiamo abbattuto la “nostra” quarta parete: non vogliamo nessun tipo di barriera impenetrabile tra il pubblico e il proscenio sul quale ci muoviamo. Così, a definire il confine culturale tra noi e il mondo del teatro – di tutto il teatro, ma anche del più ampio settore della cultura – immaginiamo solo una quinta parete. La parete che non c’è! Quella parete che limita la nascita di nuovi progetti, di nuove idee, di nuovi slanci…quella parete che limita la comunicazione e la diffusione degli eventi nel tessuto della città. Proprio come in un teatro antico, aperto a tutti e da ogni lato, un teatro con un palcoscenico circolare dove gli spettatori possano essere ancora più vicine agli attori, agli autori… agli artisti . E noi tra di loro, a promuovere e organizzare eventi che arricchiscano lo spazio culturale della città, a creare opportunità per artisti e nuovi talenti per esibirsi, per far valere la loro arte. E noi tra di Voi con un gruppo di esperti e appassionati ma anche di giovani intraprendenti, perché l’arte e la cultura possano far parte della vita di tutti i giorni.


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