VILLA ALBERTINI. Attualità e teatro mescolati nell’allestimento essenziale di Attori&Attori
Nella riduzione di De Manincor l’umanità che non impara dal passato
L’Arena, mercoledì 21 settembre 2016 SPETTACOLI, pagina 55
Nell’ultimo progetto teatrale della compagine Attori&Attori c’è tanta riflessione sull’attualità mescolata con Shakespeare, ma quello che coinvolge maggiormente è il montaggio scenico: una girandola di voci, suoni e personaggi che avvolgono il pubblico da ogni lato. Con il titolo FreakShakespeare, nelle tre sere a Villa Albertini di Arbizzano, il gruppo di professionisti ha portato una riduzione essenziale (e per nulla riduttiva) della tragedia del Bardo. Capitanati da Andrea De Manincor, che ne ha curato la drammaturgia originale e interpretato il Re, gli attori Anna Benico, Jessica Grossule, Andrea Manganotto, Sabrina Modenini, Matteo Montaperto e Stefano Zanelli si sono distinti in bravura, dimostrando quanto poco il teatro abbia bisogno di orpelli. Ideato per essere allestito nel parco della villa, è andato in scena all’interno della sala polifunzionale messa disposizione dall’Amministrazione Comunale di Negrar e l’accostamento con la sala scarna del trucco (realizzato da Anna Penazzo), dei costumi e ancor più delle movenze attoriali ha avuto l’inaspettato effetto di metterne in luce le qualità. Rimane però la curiosità di vedere quanto l’intrinseca magia della natura dopo il tramonto possa enfatizzarne i tratti folli e inquietanti. A De Manincor premeva una riflessione «sugli anziani custodi di memoria e sulla perdita di memoria», ha spiegato al pubblico al termine della rappresentazione. Ha così calcato la mano, già pesante in Shakespeare, sulla distanza generazionale tra Lear e le sue figlie, sull’ottusità che muove le nuove generazioni nella ricerca di autonomia (che nell’opera è anche ricerca ossessiva di potere) e la cecità di fronte al valore della conoscenza pregressa. Un lavoro nel complesso originale che rischia di essere affievolito da qualche incursione di troppo nella comicità caricaturale.Il giullare di Lear (interpretato da Andrea Manganotto) ricopre il giusto ruolo di Cicerone nel regno della follia e sottolinea l’incapacità di imparare dal passato. Fa menzione alla guerra civile in Siria, come le ritorsioni turche contro i curdi e l’attentato di Nizza. Lo stesso fool canta sulle musiche composte dal giovane Pietro Montanti e suonate dal vivo da un ensemble di allievi del Conservatorio. In un piccolo colpo di scena finale rimbomba quando l’umanità riesca ad ascoltare senza apprendere. FreakShakespeare è stato realizzato in collaborazione con Quinta Parete di Federico Martinelli.
di Dunya Carcasole