Il curatore Federico Martinelli: «Materia e colore filo conduttore dei lavori esposti»
Quinta Parete propone un intelligente accostamento dei due artisti
L’Arena, giovedì 29 settembre 2016 CULTURA, pagina 57
La pittura di Amalio Accordini incontra la scultura di Sabrina Ferrari. È il sottotitolo della mostra Gestualità e forma, da oggi a domenica 16 ottobre nella sala Birolli in via Macello. L’incontro c’è per davvero: tra l’energia, la materia e le visioni di Accordini, pittore di Cavaion scomparso nel 1998, e la forza possente che trasuda da ogni creazione della Ferrari, scultrice di Marano di Valpolicella che predilige il bronzo. La mostra è organizzata dalla prima circoscrizione e dall’associazione culturale Quinta Parete, in collaborazione con il gruppo Ctg El Preon di Cavaion-Affi, con il patrocinio dei Comuni di Cavaion e Marano e della Provincia. Il curatore è Federico Martinelli, secondo il quale «l’esposizione è una splendida occasione per far incontrare due artisti diversi ma complementari, in un trionfo di bellezza, estro e sensibilità. Materia e colore sono il filo che unisce il lavoro energico di Accordini e l’altrettanta forza di Ferrari che, con le sue sculture, trasmette un’intensità di raro livello». La mostra viene aperta oggi, poi rimane aperta al pubblico fino al 16 ottobre dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 21, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 21. L’ingresso è libero. L’inaugurazione è sabato primo ottobre, alle 17.30, e vi partecipano tra gli altri la Ferrari e la vedova di Accordini, Pasqualina Tomezzoli, prima e instancabile promoter dell’arte del marito. Sabato 15 ottobre, alle 18, la chiusura è affidata a un concerto di musica irlandese, scozzese e bretone eseguito dal Quintetto Celtico. Le opere di Accordini in mostra sono una trentina, tra cui otto di grandi dimensioni, appartenenti a collezioni private e a quella della moglie. Tre i temi scelti dalla Tomezzoli per offrire un quadro il più possibile completo dell’artista e dell’uomo, per ricordare lui e il suo modo d’intendere l’arte, la vita, la natura: il primo tema rimanda alla pittura gestuale nella quale il colore gettato sulla tela è protagonista; il secondo affonda le radici in una serie di volti e ritratti di donne, che Accordini stesso aveva definito I silenti sguardi dell’essere; il terzo e ultimo riguarda il legame della sua arte con la natura e lavori di denuncia. «Amalio amava e rispettava molto la natura», sottolinea la moglie. La natura, animali in primis, è il punto di partenza anche della Ferrari per molte delle sue opere in bronzo. Tigri, cavalli, rinoceronti hanno una potenza espressiva notevole e colpiscono al primo sguardo, come pure le figure di donna o gli acrobati. Dopo esposizioni importanti in tutta Europa, Stati Uniti e Asia, la scultrice della Valpolicella torna nella sua città per mostrare come sa fondere insieme materia e sentimento, in un settore artistico dominato perlopiù dagli uomini. Invece il tocco femminile, e che tocco, sa ben distinguersi.