di Marco Cerpelloni, su L’Arena di Verona del 30 marzo 2009
«Tempere Grasse», colori e profumi dell’arte. Prosegue sino a giovedì la mostra di Giuliano Panieri allestita negli spazi della galleria L’incontro di via IV Novembre. L’artista, pittore fiorentino e discepolo di Silvestro Pistolesi, si esprime attraverso una tecnica del Cinquecento che prevede l’utiizzo di pigmenti naturali mescolati a vino e uova. Le sue nature morte ed i suoi interni d’artista si caricano di una particolare atmosfera da cui traspare l’emozione dei capolavori del passato dove la tecnica pittorica era preceduta dalla preparazione artigianale del supporto in legno e della stessa tempera. Una tecnica che Panieri rende propria nelle sue opere dai colori vivi e lucenti, talvolta anche avvolte da una sottile «nebbia» da addolcirne i contorni. Contrasti che si esaltano nelle tinte calde del primo piano e dei soggetti su sfondi freddi. Disegni che anticipano il colore sino a fondersi in un universo di esperienze che non ha fine. Dipinti solidi e profondi che commuovono quali capolavori lontani nel tempo sebbene siano il frutto della creatività del presente. Panieri svela, in questo modola sua passione per la pittura. La sua instancabile ricerca artistica non si accontenta e diviene, per alcune sue opere, motivo di gestazione nel tempo sino a giungere ad esecuzioni di alta qualità. Il risultato saranno immagini vigorose che lasciano scoprire l’intimità di ogni oggetto fondendo la poesia di ciascuna visione nel suo divenire pura emozione. Insomma, storie di «quotidiano ricordo» dal sapore antico. Istantanee inserite in quadri di piccole e medie dimensioni che stupiscono per l’elevata precisione quale segno di una pazienza davvero insolita in una mondo moderno dove il saper aspettare diviene accezione. Quadri che non ricalcano il soggetto, ma lo interpretano nella sua armonia di colori e di emozioni.