Quinta Parete

Noi tra di voi

In scena un «Re Lear» simile all’uomo di oggi 

NEGRAR. Teatro a villa Albertini di Arbizzano

Tre sere di repliche dello spettacolo del gruppo Attori&Attori col sostegno di «Quinta Parete»

 

L’Arena, mercoledì 14 settembre 2016 PROVINCIA, pagina 28

Debutta domani, alle 20.45, a villa Albertini di Arbizzano, lo spettacolo «FreakShakespeare: un Re Lear a Villa Albertini», ultima fatica ispirata al «King Lear» di Shakespeare della compagnia Attori&Attori. L’appuntamento è organizzato con l’associazione culturale «QuintaParete» e il sostegno del Comune di Negrar. La messinscena è stata ideata appositamente per il grande prato della villa, se il tempo lo permetterà: se pioverà si terrà nella sala civica polifunzionale adiacente.Dopo la prima, «FreakShakespeare» replicherà venerdì 16 e sabato 17, sempre alle 20.45. In scena Anna Benico (Regan), Andrea de Manincor (Lear), Jessica Grossule (Cordelia), Andrea Manganotto (Fool), Sabrina Modenini (Goneril), Matteo Montaperto (Edmund) e Stefano Zanelli (Edgar). Drammaturgia e coordinamento di Andrea de Manincor, musiche originali composte da Pietro Montanti ed eseguite dal vivo da un gruppo di 20 musicisti.«In Lear ci sono paure molto contemporanee, come quella di invecchiare o di esser sinceri oppure normali», spiega Federico Martinelli, alla guida di «Quinta Parete», mosso dalla volontà di proporre a villa Albertini spettacoli originali partendo proprio da Re Lear. «Vorremmo fosse la prima tappa di un percorso di ricerca, per un teatro più impegnato e stimolante» spiega. «Il lusinghiero successo di questa estate, la risposta del pubblico e lo stimolo derivato dal consenso ricevuto anche su proposte più impegnative, ci spingono a presentare ogni anno almeno due o tre produzioni nuove», conclude.

di Camilla Madinelli

Rassegna Stampa:

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Abbiamo abbattuto la “nostra” quarta parete: non vogliamo nessun tipo di barriera impenetrabile tra il pubblico e il proscenio sul quale ci muoviamo. Così, a definire il confine culturale tra noi e il mondo del teatro – di tutto il teatro, ma anche del più ampio settore della cultura – immaginiamo solo una quinta parete. La parete che non c’è! Quella parete che limita la nascita di nuovi progetti, di nuove idee, di nuovi slanci…quella parete che limita la comunicazione e la diffusione degli eventi nel tessuto della città. Proprio come in un teatro antico, aperto a tutti e da ogni lato, un teatro con un palcoscenico circolare dove gli spettatori possano essere ancora più vicine agli attori, agli autori… agli artisti . E noi tra di loro, a promuovere e organizzare eventi che arricchiscano lo spazio culturale della città, a creare opportunità per artisti e nuovi talenti per esibirsi, per far valere la loro arte. E noi tra di Voi con un gruppo di esperti e appassionati ma anche di giovani intraprendenti, perché l’arte e la cultura possano far parte della vita di tutti i giorni.


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